Nel corso di un incontro tra la segreteria aziendale della Cimo-Asmd e il direttore generale dell’azienda ospedaliera “Rummo”, Nicola Boccalone, sono state definite le strategie da adottare per far fronte ai tagli dei finanziamenti.
Boccalone – si legge in una nota – ha affermato che, in ottemperanza alla spending review e a seguito della riduzione del finanziamento del “Rummo” da 129 milioni di euro a 106,5 milioni, si renderà necessario rivedere l’impianto ospedaliero sia per le Unità complesse che semplici, che per gli incarichi professionali.
Allo stato attuale la dotazione di posti letto è di 465 per cui l’applicazione dei tagli, secondo il decreto regionale 18, che prevede una Uoc (Unità complessa), per 16 posti letto e 1,31 Ssd/Ss per ogni Uoc, determina l’individuazione di 30 Uoc e 40 Ssd/Ss.
Ad oggi le Unità complesse sono 31 ed 84 le strutture semplici per cui andrebbero tagliate una Unità complessa e 44 strutture semplici.
Il direttore generale ha ribadito la sua volontà di far decollare, quanto prima, il dipartimento di Emergenza e definire un nuovo assetto strutturale delle strutture in staff alla direzione generale.
E’ emersa, altresì, la comune volontà di privilegiare, negli incarichi delle strutture semplici, i medici che effettuano l’attività professionale esclusivamente all’interno della struttura.
In sede regionale, Boccalone si farà garante di chiedere che i tagli debbano avvenire sulla base di 539 posti letto anziché 465, secondo quanto riportato dalla stessa Regione in precedenti incontri e assicurarsi che la riduzione imposta dai tagli non comprometta il futuro sviluppo di una struttura ospedaliera che, oggi, eroga livelli di assistenza sempre più complessi.
A conclusione dell’incontro, il direttore generale ha dichiarato di voler mantenere gli 8 dipartimenti ed utilizzare il decreto Balduzzi per l’assunzione di 4 direttori di Unità complesse.
