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Neuroscienze: il “Rummo” vince la sfida. «Da noi cure di serie A»

«Siamo qui perché abbiamo necessità di un raccordo continuo e di una comunicazione proficua con l’utenza e il territorio, perché il cittadino, troppo spesso disorientato, ha necessità di sapere e di vagliare. Il nostro percorso lineare, peraltro, ci consente di offrire dati concreti al cospetto degli enti che hanno competenza e compiti di controllo sulla sanità pubblica».

Ha esordito così il direttore generale dell’azienda ospedaliera Rummo, Nicola Boccalone, introducendo il Focus per l’approfondimento delle attività dell’Unità di neurochirurgia e del Dipartimento di neuroscienze del nosocomio cittadino, di cui è responsabile il prof. Giuseppe Catapano.

All’incontro, svoltosi presso la sala “Maria SS delle Grazie” dell’azienda ospedaliera, sono intervenute le massime autorità cittadine, civili e militari, tra cui il sindaco Pepe e il dg dell’Asl Benevento 1, Michele Rossi, e il presidente dell’Ordine dei medici, Vincenzo Luciani, che hanno anche preso la parola sull’importante tematica.

Catapano, dal canto suo, ha subito sgombrato il campo da ogni cedimento autocelebrativo.  «Nessuna passerella ma solo e soltanto l’obbligo di dare un messaggio tranquillizzante all’opinione pubblica. Nel nostro reparto, dove si fa gioco di squadra, con sedici posti-letto, due sale operatorie, l’unità di rianimazione, l’attività radiologica e fisioterapica, siamo in grado di assicurare cure di serie A. E i risultati raggiunti ci consentono di asserire che abbiamo vinto la sfida lanciata dieci anni».

A concludere i lavori l’on. Michele Schiano di Visconti, presidente della Commissione Sanità della Regione Campania, che ha confermato la prossima uscita dalla gestione commissariale. «Abbiamo i conti a posto e, soprattutto, riusciamo a far emergere la qualità delle nostre strutture, come nel caso di Benevento. La strada da seguire è ora quella di razionalizzare le spese senza tagliare, nonché di formare e informare, preparando il terreno alla crescita esponenziale dell’eccellenza sanitaria pubblica».