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Antonio Iavarone

Il ricercatore beneventano Antonio Iavarone, ordinario di neurologia e patologia al Medical Center della Columbia University di New York, è stato indicato dalla prestigiosa rivista Discover tra coloro che, nel 2012, sono stati protagonisti di storie che possono segnare i destini dell’umanità.

In classifica, Iavarone ci è finito grazie allo studio dell’oncogene FGFR-TACC, considerato una pietra miliare in materia oncologica. Nei laboratori della Columbia Iavarone e il suo team  –  di cui fanno parte diversi ricercatori italiani – hanno realizzato, infatti, una straordinaria scoperta: l’analisi del genoma del glioblastoma, il più aggressivo tra i tumori del cervello, ha permesso l’identificazione di un oncogene derivato dalla fusione dei geni FGFR e TACC. Questa fusione patologica dà origine alla proteina che scatena il  tumore. L’identificazione delle alterazioni genetiche responsabili dei tumori, potrebbe presto portare a nuove metodologie di trattamento.

Iavarone, che si è avvalso anche di esperti specializzati in bioinformatica, punta già al prossimo traguardo: “Si tratta di un importante riconoscimento per il nostro lavoro, certo, ma la scienza risponde a ritmi incalzanti. Oggi abbiamo nuove mete. L’obiettivo principale è quello di arrivare a cure quanto più possibile personalizzate ed efficaci”.
Nato a Benevento nel 1963, Antonio Iavarone è uno dei più noti scienziati italiani negli Stati Uniti. A New York vive dalla fine degli anni Novanta, da quando è andato via dall’Italia con la moglie e collega Anna Lasorella. Ma all’Italia resta legato, caparbiamente.

E non è un caso che stia lavorando, su input del direttore generale, Nicola Boccalone, al progetto di una “Biobanca” presso l’’azienda ospedaliera “Rummo” di Benevento.

Sul finire del 2012, Iavarone ha preso parte a una riunione operativa alla presenza, oltre che del dg Boccalone, del dottor Giuseppe Catapano, direttore del reparto di Neurochirurgia.

Alla riunione erano stati invitati alcuni dei più importanti esponenti delle neurochirurgie campane per illustrare loro gli intenti che vedono protagonisti l’Azienda ospedaliera sannita e la Columbia University nella diagnosi e terapia dei gliomi umani, neoplasie tra le più aggressive per l’uomo. E per dare al progetto una dimensione regionale.

Intanto, al “Rummo” sono in via di sistemazione i locali destinati alla “Biobanca”, ragion per cui c’è da credere che ben presto il professor Iavarone tornerà nella sua amata Benevento.