Venerdi 30 agosto il prof. Bill Heald, il più noto chirurgo al mondo per la chirurgia dei tumori del retto, che egli stesso ha inventato e messo a punto, è stato in visita al reparto di chirurgia oncologica dell’azienda ospedaliera “Rummo”.
Bill Heald in visita alla chirugia oncologica del “Rummo”
Il noto chirurgo in più e-mail ha chiesto al prof. Huscher ed alla direzione del nosocomio cittadino di poter presenziare ad una seduta operatoria nella quale verranno effettuati due interventi con una metodica assolutamente nuova e messa a punto alla Harvard University di Boston, tecnica che il prof. Huscher ha modificato rendendola più sicura ed efficace.
Tale intervento, chiamato dal prof. Heald “Top open-bottom up Transanal TME” si avvale dell’asportazione del tumore del retto attraverso lo sfintere anale rendendo più sicuro l’intervento in sé e ne riduce le complicanze sessuali e urinarie legate alla tecnica precedente.
Tale intervento è anche più facile da eseguire per cui è alla portata di numerosi chirurghi.
Heald ha visionato il filmato del nuovo intervento eseguito in precedenza da Huscher ed ha chiesto di poter partecipare a una seduta operatoria per valutarne l’innovazione che gli pare estremamente interessante.
*************
Benevento 1 settembre 2013 – Sono perfettamente riusciti i due interventi effettuati alla presenza del prof. Bill Heald, inventore della chirurgia del cancro del retto, presso la chirurgia oncologica del “Rummo”, diretta dal prof. Cristiano Huscher.
La metodica innovativa utilizzata è risultata vincente tant’é che i due pazienti sono in buone condizioni.
«Tali scambi di esperienze – ha affermato il direttore generale del Rummo, Nicola Boccalone – rappresentano per noi un punto di orgoglio, soprattutto quando avvengono tra due illustri personaggi, riconosciuti in tutto il mondo per essere eccellenti chirurghi, ma soprattutto due grandi uomini.
Questo alla luce del fatto che le loro ricerche tendono esclusivamente a migliorare le condizioni di salute del paziente«».
Il prof. Heald ha posto la sua firma sul libro d’onore degli ospiti illustri istituito al “Rummo”.