«Il recentissimo intervento di risagomatura delle strutture sanitarie sul territorio per garantire l’efficienza e l’efficacia nell’ambito dell’emergenza sanitaria, non può non dar seguito a più di una riflessione per verificare quale può essere il migliore rapporto tra economia e qualità delle prestazioni.
Un’analisi compiuta e completa che deve essere effettuata con massimo scrupolo e professionalità nel rispetto del servizio pubblico per eccellenza qual è quello sanitario».
E’ quanto scrive, in una nota, il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Rummo di Benevento, Nicola Boccalone, che così prosegue: «Non a caso tra i primi provvedimenti richiesti dal legislatore e dal commissariato di governo, in tema di riorganizzazione dei servizi in rapporto tra le Asl e le Aziende ospedaliere, nell’ambito del territorio, è stata posta particolare attenzione, fino al punto di individuare in un Dipartimento per le emergenze a carattere interaziendale lo strumento al quale ricorrere in via definita e stabile per dare corso a un’ipotesi operativa che metta in fusione le energie di entrambe le aziende per dar vita ad un unico soggetto pensante ed operante. In buona sostanza, la programmazione e la gestione delle emergenze non può essere patrimonio di una sola azienda, ma di entrambe in modo tale da garantire il miglior rapporto possibile tra esigenze economiche e qualità delle prestazioni, così da rispettare i principi della efficienza, efficacia ed economicità.
Chiedere o pretendere una “visione di insieme” dell’intera problematica non è solo una opportunità, ma è una necessità legata ad un dovere delle aziende chiamate a dare anche risposte concrete e attendibili al territorio di competenza. Al Dipartimento Interaziendale Asl Benevento e Azienda ospedaliera Rummo, dunque, previsto dal Decreto n. 57/2012, diretta emanazione del precedente decreto 49 del 2010 (riassetto rete ospedaliera e territoriale), sono demandate l’attuazione e la gestione di tutta la rete emergenza-urgenza del territorio.
Da ciò ne consegue che qualsiasi intervento deve essere valutato, programmato e attuato nell’ottica dipartimentale, a partire dalla dislocazione di uomini e mezzi in una visione complessiva che tenga conto non solo delle potenzialità operative di Saut e Psaut, ma anche delle realtà operative dei Pronto Soccorso presenti sul territorio (Azienda ospedaliera Rummo, “Fatebenefratelli”, Sant’Agata de’ Goti).
Per dovere di informazione il Dipartimento interaziendale è stato costituito in data 27 novembre 2012, con la sottoscrizione degli atti richiesti dal commissariato regionale ivi compreso un protocollo di intesa che prevedeva la convergenza e la condivisione delle azioni da intraprendere. Dai dati elaborati dall’Azienda e riversati negli atti sottoscritti è emerso che il pronto soccorso del Rummo gestisce quotidianamente una media di 122 accessi al giorno (senza illecito e pericoloso uso di barelle) per un totale complessivo di 44.500 nello scorso anno, trattati con l’apporto di 14 medici, con una media percentuale giornaliera di 8,7 prestazioni per unità medica. Un dato, questo, estremamente confortante che rende pieno merito all’operato di chi quotidianamente garantisce assistenza in un ambito così delicato quale quello dell’emergenza.
Nelle valutazioni complessive deve trovare pieno ingresso anche il dato divulgato dalla Asl, che effettua nel corso dell’anno poco meno di 13.593 interventi, con un organico di 73 unità mediche, e una conseguente media di 37 prestazioni quotidiane: praticamente, un intervento giornaliero ogni 2 medici.
Sempre nel corso dell’anno 2012, presso il Rummo, sono stati effettuati 15.381 ricoveri, di cui il 60% circa in urgenza.
La contingenza che vive il sistema sanitario regionale da circa 6 anni, che per effetto del decretato commissariamento subisce l’inibizione a politiche di investimento in mezzi ed uomini con particolare riferimento al blocco del turn over, mai come in questo caso impone un organico coordinamento tra tutte le aziende del territorio per fare sintesi e programmazione convergenti, per fruire di tutti i benefici provenienti da azioni comuni che non possono non avvenire attraverso la razionalizzazione e condivisione di programmi e obiettivi. Il Dipartimento interaziendale rappresenta lo strumento utile e moderno per andare anche in continuità a quello già operante del 118.
In conclusione – afferma Boccalone – il legame tra azienda e territorio deve ulteriormente saldarsi e innervarsi di informazioni precise e puntuali, nel segno della trasparenza e della verità onde evitare, come avvenuto in alcune occasioni, inutili e pericolosi allarmismi».