Nuovi scenari e innovazione tecnologica all’azienda ospedaliera “Rummo”.
E’ operativo, infatti, da alcune settimane, il Sistema chirurgico robotico “Da Vinci”. L’importante acquisizione – è stato spiegato – implementa le esigenze delle Unità di Chirurgia oncologica, diretta da Cristiano Huscher, Urologia, diretta da Luigi Salzano, Ginecologia, diretta da Gennaro Trezza, e Ginecologia laparoscopica, diretta da Elisiario Struzziero.
Il Sistema robotico, composto da consolle, carrello chirurgico e carrello video, è stato presentato nel corso di un incontro con la stampa e il suo utilizzo sarà approfondito nell’ambito del secondo Focus informativo aziendale, dopo quello sulla Neurochirurgia tenutosi a dicembre scorso, che sarà dedicato alla chirurgia oncologica.
Nonostante il nome, che vuole essere un vero omaggio al genio di Leonardo, il “Da Vinci” è prodotto in America ed è il massimo che la tecnologia possa offrire nell’ambito della chirurgia laparoscopica. Tra i suoi componenti fondamentali le braccia meccaniche che, oltre a permettere al chirurgo di lavorare lontano dal tavolo operatorio, sono precisissime e consentono movimenti a 360°, impossibili per la mano umana.
È evidente che l’introduzione della robotica in chirurgia consente di entrare in una circuitazione di pratica ed efficienza chirurgica di respiro internazionale.
Il sistema, il terzo in Campania, è stato installato al “Rummo” con un contratto di noleggio con la AB Medica, per la durata di 6 mesi, nel corso dei quali si svolgeranno contestualmente percorsi di formazione con chirurghi provenienti da altre strutture sanitarie che, nel mondo, utilizzano questa tecnica chirurgica.
L’arrivo del “Da Vinci” è stato favorito dalla presenza al “Rummo” del prof. Cristiano Huscher, considerate le sue indubbie capacità ed esperienze chirurgiche, e dalla volontà di `misurarsi` di tutte le professionalità interne all`Azienda che sono attratte a questa nuova pratica chirurgica.
I primi due interventi effettuati attraverso l’uso del Da Vinci sono stati praticati su pazienti provenienti da Isernia e da Napoli, tanto a testimonianza della capacità di attrazione che tale strumentazione è in grado di suscitare con conseguente calo del fattore di emigrazione sanitaria.
«L’ingresso della chirurgia robotica al Rummo – ha asserito il direttore generale, Nicola Boccalone – è stato possibile anche grazie alla disponibilità alla collaborazione di tutti i chirurghi e dei dirigenti dei servizi aziendali, quali radiologia e patologia clinica, grazie ai quali è stato possibile attivare un vero e proprio team interaziendale in grado di soddisfare il maggior numero possibile di esigenze chirurgiche».